Per essere chiari una volta per tutte, e cercherò di essere semplice nell'argomentare, ci sono range di utilizzo di un sensore entro il quale la perdita che ci può essere tra xx fps e yy fps è pari a zero ed è quando il sensore lavora in VBR ossia la conversione analogico digitale ha una banda tale da garantire all'output una qualità costante per ogni fotogramma sia esso ripreso ad 1/25sec che ad 1/50 sec; nella gopro come nelle altre actioncam questa banda viene castrata per questioni di spazio/temperatura/banda di conversione.
In cosa si traduce ? in una perdita di qualità qualora nello stesso secondo la quantità di dati memorizzati raddoppi o quadruplichi...quando si vede questa perdita di qualità ? si vedrà poco o nulla quando l'illuminazione è buona si vedrà moltissimo quando oltre a questa conversione entrano in gioco oltre a fotogrammi con forti zone scure ( la compressioni dei fotogrammi lavora allo stesso modo di una compressione ZIP quindi raggruppa le zone simili come sfumature/contrasti ) altri fattori quali l'alzamento da parte dell'elettronica della sensibilità del sensore ( che equivale ad un'amplificazione elettronica dell'alimentazione dei fotodiodi che la compongono ).
Ora, queste considerazioni a cosa portano ? portano ad affermare che in condizioni normali riprendere a 25fps o 50fps non ci porterà evidenti perdite di qualità ( parlo di uso pratico non di analisi da laboratorio della risultante demosaicizzazione ), sarà invece evidente quando la luce passa da "ottimale" a "buona" e ancora più evidente in condizioni limite.
PAL o NTSC sono due standard differenti ma da 25 a 29,99 fps la compressione è trascurabile quindi è errato definire NTSC qualitativamente inferiore, entrambe le soluzioni seguono la stessa perdita di qualità al salire dei fotogrammi e proporzionalmente alla resa del sensore che ne produce le informazioni