da dirtsee » 31/01/2017, 17:13
Il viaggio continua con altro capitolo appena sfornato, questa volta tutto con Imovie
E così dal rifugio Gilberti ritrovo il segno alla caserma diroccata di Sella Canin risalendo quello che fu l’ultimo ghiacciaio delle Alpi Giulie, ora ridotto ad una sottile e putrida striscia di neve nerastra sul fondo del truogolo, silenzioso testimone del mutamento climatico. La via normale al monte Canin diventa irta e risalgo la ferrata Julia da poco riattrezzata fino alla cima, dove chiusa da pesanti catene arrugginite una runa indica la strada da seguire. E così il ritmo diventa industriale, marziale, ipnotico e ripetitivo, accompagnandomi in gole scavate dal tempo e dalle acque copiose di Bodengo, Pontirone e Cresciano, fino ad incontrare le ultime rune che segnano l’ingresso nella zona di non ritorno dove si trova UruR. Qui si consuma la lotta infinita tra il fuoco e l’acqua, qui il terreno di gioco è conosciuto da pochi, un inferno dantesco con cascate fragorose che scendono da venti metri di altezza. La musica cambia, i corni lasciano il posto ad una litania sciamanica, un’evocazione ritualistica degli antichi culti norreni che accompagnano chi si addentra in questi meandri bui e profondi, rafforzando il sapore epico di coloro che hanno deciso di superare in modo sportivo i dislivelli scavati dal tempo con tuffi e toboga.