Dopo oltre 2270 km complessivi e 17 giorni in sella, Omar Di Felice conclude la prima traversata invernale del deserto del Gobi, in Mongolia.
L’impresa Winter TransMongolia giunge ufficialmente a termine il 20 Marzo (in linea con la fine dell’inverno). Nella sua ultima tappa, Omar ha percorso 250 km per tornare verso Ulan Bator, da dove era partito il 3 Marzo 2020.
L’esito dell’avventura
Omar è stato costretto a modificare la parte finale del proprio percorso, a causa delle vicende mondiali legate al Coronavirus. In Mongolia non sono attive le stesse misure restrittive italiane, ma data la chiusura di tutte le destinazioni europee, Omar ha dovuto prendere atto dell’impossibilità di rientrare a casa in tempi brevi.
L’avventura è stata condivisa da Omar giorno dopo giorno con gli appassionati che lo seguono, tramite scatti e video sui social, effettuati con l’attrezzatura che noi di GoCamera siamo onorati di aver messo a sua disposizione.
A caratterizzare quest’impresa sono state incertezze, difficoltà e momenti davvero emozionanti, condivise in un momento storico in cui la spettacolarità degli scenari attraversati e la determinazione di Omar, hanno offerto sia un momento di evasione che un messaggio di speranza.
Le difficoltà maggiori
Oltre alle vicende legate alla natura estrema dell’avventura, per cui Omar si è costantemente allenato ma che comunque lo hanno messo alla prova, sembra che una delle difficoltà che più lo abbiano impensierito arrivando a mettere a rischio il completamento dell’avventura, sia stata proprio la dieta locale.
Airag (latte di cavalla fermentato, particolarmente indigesto) e vodka locale, irrinunciabile per tradizione in Mongolia, hanno bloccato Omar proprio negli ultimi a 400 km che lo separavano dal termine dell’avventura, proprio a causa di problemi di salute.
Le considerazioni di Omar
Nonostante tutto ed esattamente come ci aspettavamo, Omar Di Felice non ha deluso le aspettative dei suoi fan e di tutti gli appassionati che lo seguono, completando con successo una delle traversate più insidiose e scenografiche realizzate dall’ultracyclist e, in generale, nel mondo dello sport.
In un estratto delle sue parole a conclusione dell’avventura, Omar ha dichiarato:
“[…] La prima invernale nel deserto del Gobi è un sogno realizzato. Ha occupato ogni singolo spazio della mia mente e del mio cuore sebbene questa volta, più che mai, fossero legate a doppio filo con l’Italia e con quel posto dove spero di poter tornare il prima possibile: Casa.
L’acqua calda di una doccia leverà la stanchezza e la fatica, ma solamente dagli strati superficiali della pelle: le emozioni scorreranno nelle vene da adesso e per chissà quanto e spero presto, molto presto, di essere in grado di raccontarle nella loro interezza”
Noi di GoCamera siamo onorati di aver supportato Omar in questa avventura, e di aver fatto nostro il suo ideale. Per una panoramica su Winter TransMongolia puoi visitare i suoi profili social ufficiali (Facebook e Instagram) e continuare a seguire GoCamera per le prossime pubblicazioni, in cui Omar racconterà aneddoti ed emozioni grazie agli strumenti GoPro e DJI che lo hanno accompagnato ancora una volta, proprio come la precedente sfida in Alaska.
Winter TransMongolia insieme a GoPro e DJI
Tenendo conto delle difficoltà che avrebbe presentato l’ambiente estremo del deserto del Gobi, ecco l’attrezzatura scelta con cura che Omar Di Felice ha portato con sé:
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