Il secondo modello di camera 360 che GoPro mette sul mercato: dopo aver raccolto successi con Fusion, GoPro rinnova la sua action cam a 360 gradi con questo modello più smart e più semplice. Ecco la mia recensione di GoPro MAX, videocamera di cui ho già parlato nei corsi della GoCamera Academy.
Features inedite
L’entusiasmo che MAX ha raccolto, è da una parte legato al prezzo competitivo rispetto a quello con cui Fusion era stata lanciata, e in parte al fatto che MAX ha molte soluzioni software che la rendono estremamente pronta all’azione e sempre di più in grado di avvicinarsi a tutte le altre videocamere GoPro.
Questo perché MAX, una delle prime camere ad avere anche uno schermo LCD a colori, è in grado di essere usata anche nella nuova modalità HERO.
Questa modalità trasforma MAX in una normalissima GoPro in grado di acquisire foto e video con i consueti FOV, oppure di utilizzare il nuovo campo SuperView: un punto di vista estremamente grandangolare che fonde insieme le inquadrature delle due GoPro in maniera totalmente automatica in camera, senza aver bisogno di post produrre al computer.
Più veloce, più performante
Il workflow di elaborazione dei contenuti creati con MAX è stato enormemente alleggerito e semplificato. Non è più infatti necessaria la gestione di file come accadeva con Fusion, che necessitavano di un lungo processo di stitching eseguibile unicamente con computer performanti.
Ora MAX crea i contenuti a 360 gradi direttamente in camera, restituendo dei file salvati su un’unica Micro SD da elaborare al computer o su app in maniera molto più veloce, facendo risparmiare parecchio tempo a chi utilizza queste camere a 360 gradi in maniera professionale.
Nuove, interessanti modalità
Le prestazioni e i numeri rimangono sempre gli stessi della sua predecessore Fusion: abbiamo la possibilità di registrare video a 360 gradi in 5,6k a 30 fps e foto a 16.6 megapixel. Le nuove modalità di scatto invece, sono numerose: abbiamo ad esempio la possibilità di scattare le PowerPano, fotografie panoramiche che si creano direttamente in camera montando insieme i punti di vista delle due lenti di MAX.
La modalità HERO permette l’acquisizione di video in 1080p così come il tool di reframe presente al computer (sia per Mac che per Windows) che permette una volta definite le proiezioni di interesse e i cambi di inquadratura di esportare solo in tale formato.
Design e utilizzo
Per questa recensione di GoPro MAX, ho analizzato la camera anche esternamente. MAX si presenta snella e compatta: è dotata di uno schermo dove, oltre all’anteprima di ciò che stiamo scattando, si possono impostare tutte le preferenze del caso. Il menu è sovrapponibile a quello di HERO8 Black è risulta nel complesso molto intuitivo e veloce, con la presenza anche in questo caso di shortcut nelle varie modalità.
MAX è gestibile dall’applicazione mobile GoPro, all’interno della quale si potrà addirittura avviare una live streaming in 1080p.
Un altro aspetto nettamente migliore rispetto a tutte le altre action cam, è la registrazione della traccia audio, affidata a microfoni direzionali stereo presenti in ogni lato della action cam. Il rivestimento gommato viene ereditato da tutte le ultime GoPro e rendono MAX resistente ad acqua e urti più di ogni altra camera a 360 gradi.
Manca qualcosa?
Attualmente, MAX non possiede le modalità fotografiche a lunga esposizione usate per esempio nella fotografia notturna. Inoltre i più esperti notano che rispetto a Fusion, MAX possieda una gamma dinamica inferiore e una compressione dei dati superiore. Questo è sicuramente dovuto all’elaborazione interna dei contenuti che avviene su MAX.
Non è un punto a sfavore determinante, perché il 90% delle persone che utilizzerà questa camera non se ne accorgerà: ma dal lato professionale forse ci sarà chi, per applicazioni specifiche, preferirà utilizzare ancora Fusion nonostante il lungo processo di elaborazione dei contenuti che si è obbligati a rispettare.
Conclusioni
In conclusione di questa recensione su GoPro MAX, posso dire che è davvero l’evoluzione delle camere a 360 gradi verso il futuro. La capacità di non perdere neanche un dettaglio dell’azione che queste camere sono in grado di offrire, è una caratteristica fondamentale per godersi appieno l’esperienza action.
I processi di elaborazione a posteriori che sono necessari con queste camere, diminuiranno sempre di più e porteranno ad avere delle camere in grado di ottenere filmati in completa autonomia: l’unica cosa di cui ci dovremo preoccupare, sarà accendere il dispositivo.
L’acquisizione puramente a 360 gradi e non quella di reframe sarà per assurdo poco sfruttata, in favore invece della capacità di utilizzare grandangoli spinti che faranno sembrare la MAX quasi un drone che ci segue in ogni momento.
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LA gamma dinamica è tutto .. soprattutto su una 360° dove i salti di luce sono veramente importanti. Peccato.