È da poco partita la sperimentazione della micromobilità elettrica con hoverboard, segway, monopattini e monowheel. Negli ultimi anni, questi veicoli hanno preso sempre più piede, in città e non solo, rimanendo però sprovvisti di una regolamentazione in materia di codice stradale.
Nel nuovo decreto del Ministero delle Infrastrutture del 04/06/2019, ci sono le modalità di attuazione e gli strumenti operativi della sperimentazione. La sperimentazione, per ora, è consentita solo in città e solo per infrastrutture specifiche con limite di 20 km/h sulle ciclabili e 6 km/h sui marciapiedi. Vediamo il tutto più nel dettaglio.
NB. Da notare che il termine segway, viene utilizzato per intendere il veicolo costituito da una pedana, due ruote e un manubrio. Ricordiamo che questo nome deriva dal brand Segway, il leader mondiale nella produzione di veicoli per micromobilità elettrica.
Sperimentazione al via per città più green
Veicoli che non inquinano e che si possono portare ovunque: questa la micromobilità che un emendamento alla manovra, approvato in commissione Bilancio alla Camera, intende promuovere per diminuire il traffico automobilistico nei centri urbani. L’emendamento dà il via alla sperimentazione nelle città della circolazione su strada di veicoli di mobilità personale a propulsione prevalentemente elettrica come segway, hoverboard e monopattini.
Il Codice della strada, fino ad ora, prescrive che “La circolazione mediante tavole, pattini o altri acceleratori di andatura è vietata sulla carreggiata della strada“, consentendo, di fatto, che i veicoli per la mobilità personale elettrici possano circolare soltanto su spazi privati o, per esclusione, su banchine e marciapiedi. Questo nuovo emendamento, invece, mira a considerare segway, hoverboard e monopattini elettrici come mezzi di mobilità a tutti gli effetti con propri limiti e propri spazi di manovra.
Nuove regole e limiti di velocità
La sperimentazione in città ha delle limitazioni. Segway e monopattini potranno circolare su piste ciclabili in sede propria o in corsia riservata (con velocità da 6 a 20 km/h), mentre monowheel e hoverboard no. Tutti e quattro i mezzi sono invece ammessi in aree pedonali, a patto che la velocità sia sotto i 6 km/h. Nelle zone 30, con limite di 30 km/h, sono ammessi segway e monopattini a velocità dai 6 ai 20 km/h.
I dispositivi in grado di sviluppare velocità superiori a 20 km/h, per essere utilizzati nell’ambito della sperimentazione devono essere dotati di regolatore di velocità, configurabile in funzione di una velocità non superiore a 6 km/h. Una sorta di limitatore attivabile quando si è in aree dove non si può superare questa soglia.
Modalità di utilizzo dei mezzi
Lo sviluppo della micromobilità passa per alcune regole e obblighi che devono essere rispettati tassativamente. Tra questi:
- Presenza marchio CE: i mezzi devono riportare il relativo marchio di conformità CE.
- Nessun posto a sedere per l’utilizzatore.
- Divieto di trasportare passeggeri o cose.
- Divieto di ogni forma di traino.
- Possibilità di circolazione su piste ciclabili in sede propria o in corsia riservata.
- Possesso di Patente AM per i minorenni: ammesso l’uso per maggiorenni, mentre i minorenni potranno usarli solo se in possesso di patente AM (il patentino per i ciclomotori).
- Presenza di un regolatore di velocità: i dispositivi in grado di sviluppare velocità superiori a 20 km/h, per essere utilizzati nell’ambito della sperimentazione devono essere dotati di regolatore di velocità.
- Obbligo delle luci: potranno essere usati oltre il tramonto solo se provvisti di luce anteriore bianca o gialla fissa, e posteriormente di catarifrangenti rossi o di luce rossa fissa.
I monopattini a marchio Segway rispettano tutte le caratteristiche richieste. Sono infatti dotati di limitatore configurabile attraverso l’applicazione gratuita, e sono dotati di luce frontale, catarifrangente posteriore e di luce posteriore che si attiva in frenata, la quale è anche configurabile in modo che rimanga fissa durante l’utilizzo.
Il ruolo dei Comuni
Saranno i sindaci a delimitare le aree in cui avviare la sperimentazione e a disciplinare le modalità di utilizzo dei mezzi. I Comuni, infatti, dovranno individuare infrastrutture stradali o parti di strada utilizzabili e adottare il piano della sperimentazione della micromobilità elettrica, comprensivo della regolamentazione della sosta, prevedendo specifiche aree, soprattutto nei punti di scambio più elevato.
Lungo le strade dovrà essere montata una specifica segnaletica stradale verticale e orizzontale. I Comuni dovranno anche prevedere, infine, nell’istituzione o nell’affidamento del servizio di noleggio, l’obbligo di coperture assicurative.
Rivoluzione in arrivo
Aprire alla micromobilità elettrica è una grande rivoluzione: strade meno trafficate significano mezzi più puntuali, meno inquinamento. Hoverboard, segway, monopattini e monowheel stanno già generando una nuova sensibilità in termini di sostenibilità e accessibilità.
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