+++ Articolo aggiornato al 11/11/2020 +++
Recensione a cura di Luca RawTherapy, relatore esperto della GoCamera Academy
DJI Mavic Mini è la punta di diamante di casa DJI che nasce con un solo obiettivo: essere il drone che chiunque può far volare. Per fare ciò servono due requisiti: essere semplice da usare e rispettare le normative in fatto di droni.
Da poco è entrato in famiglia anche DJI Mini 2, il suo successore, che pur essendo diverso da Mavic Mini ne mantiene alcune caratteristiche come il peso (fa parte anche lui dei droni sotto 250g) e il fatto di essere un drone per tutti.
Il drone per tutti
Tutto è costruito attorno all’idea di rimanere sotto i limiti di peso imposti dalla legge per l’utilizzo di droni a scopi non professionali.
Questo obiettivo viene raggiunto limitando il peso totale del drone con batteria a soli 249 grammi, un peso estremamente leggero che colloca Mavic Mini (e ora Mini 2) sotto la soglia attuale di 300 grammi in Italia, e che lo tutela anche per le future normative europee in vigore dal 1 Gennaio 2021.
DJI si fa beffa di questo numero stampando in bella vista sulla scocca dei sui ultimi droni ULTRA LIGHT 249g, cioè il peso del drone che in volo sarà appena 1 grammo sotto i limiti di legge.
Gli aspetti normativi sono ancora tutti da definire e in particolare in Italia vedremo come verrà recepita la normativa, ma quello a cui DJI ha lavorato con Mavic Mini e Mini 2 è un drone che guarda innanzi tutto al fatto di poter essere usato legalmente da chiunque.
Come raggiungono questo peso veramente sbalorditivo? Curando ogni dettaglio del drone, scegliendo plastiche ultraleggere e limitando all’essenziale ciò di cui il drone è equipaggiato. Troviamo sui Mini tutte le tecnologie precedentemente testate in anni di esperienza DJI, che donano ai droni affidabilità e prestazioni.
Straordinaria tecnologia intelligente
Il drone dispone di una camera di ottima qualità in grado di raggiungere la risoluzione massima di 2,7k a 30fps e foto a 12 megapixel.
La memoria microsd è facilmente accessibile dal retro del drone subito a fianco alla porta di ricarica. Il vano batterie interno si apre sempre dal retro e ospita delle batterie ultra leggere di 2400mah in grado di erogare energia ai motori del Mavic Mini per 30 minuti (e 31 minuti per Mini 2).
La portata di segnale del drone è notevole, considerando il fatto che è basata su tecnologia Wi-Fi con un protocollo datato ma ben testato proveniente dai Phantom 3. In condizioni ideali il Mavic Mini può raggiungere circa 4 km, mentre nella vita reale in campo aperto raggiungerà senza problemi i 1000 metri di distanza. Le prestazioni cambiano quando volate in luoghi con ostacoli come montagne o alberi, ma i risultati ottenuti da questo piccolino rimangono comunque incredibili.
Mini 2 invece si affida alla tecnologia OcuSync 2.0 per la trasmissione video, molto più accurata rispetto a Mavic Mini.
Il drone è in grado di gestire in maniera egregia il Return To Home nel caso di perdita di segnale, ma riguardo ciò consiglio sempre di controllare i settaggi nelle impostazioni impostando un’altezza di RTH consona al luogo in cui vi trovate.
Potrebbe essere comunque una buona strategia, assicurare i Mini con DJI Care Refresh, che protegge il drone da danni accidentali.
DJI Fly App
Per questi droni, che DJI preferisce chiamare “camera volante” (flycam), è stata anche creata un’applicazione dedicata (la DJI Fly App) per interfacciare il drone al radiocomando, anch’esso molto familiare a chi ha acquistato altri droni DJI in precedenza.
La chiave qui è la semplicità: sia sul radiocomando che sull’applicazione i tasti e i menu sono ridotti all’essenziale per non confondere le idee soprattutto di chi inizia per la prima volta con un mezzo del genere. Non manca niente, ma non c’è nemmeno troppo: sicuramente c’è da aspettarsi che DJI in futuro continui ad aggiungere qualche opzione che soddisfi anche l’utenza più professionale.
Mavic Mini e Mini 2: pro e contro
I punti a favore di questi droni sono tanti: prezzo competitivo, ultra portabilità e leggerezza, affidabilità, semplicità d’uso e buone prestazioni della fotocamera.
Ci sono dei lati negativi? Ovviamente non è ancora il drone perfetto per tutti gli utenti. Mancano ad esempio dei sensori anti-collisione presenti invece sugli altri modelli della famiglia Mavic, la fotocamera non è sicuramente comparabile a quelle presenti sulla serie Pro, manca una vera e propria FOLLOW MODE intelligente in grado di seguire autonomamente un oggetto o persona, sono presenti solo dei QuickShot in cui il drone compie in automatico un movimento.
Rappresentano però il miglior compromesso che DJI abbia mai messo sul mercato. Apprezzato a 360 gradi da un pubblico che oscilla tra chi compra un drone per la prima volta e vuole un mezzo affidabile che non costi troppo, sia da chi invece dei droni ne ha fatto addirittura una professione e necessiterà di volare con un mezzo sotto i 250 grammi.
Magari per operazioni critiche in cui gli altri droni, secondo normativa, non possono volare.
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Salve..sono un fotografo. Purtroppo sono confuso riguardo il nuovo regolamento Enac..( 01 LUGLIO 2020). Con il DJI MAVIC MINI bisogna avere il patentino?.. ho basta semplicemente le para eliche e l’assicurazione per volare in città? …grazier e cordiali saluti..
Ciao, il Mavic Mini non necessita di patentino essendo inferiore ai 250g di peso. Paraeliche e assicurazione sono obbligatori, tuttavia ricorda che in città non si può volare su assembramenti di persone. Saluti 🙂
Ma se si monta il paraeliche, si superano i 250g, quindi ci vuole sempre il patentino…
Ciao Silvio, se si superano i 250g il patentino è obbligatorio.